In questi giorni è stata pubblicata su tutte le testate giornalistiche la notizia della valigia rossa rinvenuta all’aeroporto di Malpensa.
La problematica del trolley apripista è solo una delle molte strategie che gli operatori aeroportuali utilizzano per aggirare i parametri di sicurezza imposti dagli enti preposti al controllo dei vettori aerei e, conseguentemente, alle società che dovrebbero espletare i servizi idi assistenza (Handling) n favore delle compagnie aeree.
Gli effetti di tali “escamotage” è quello di rappresentare situazioni di buona operatività che, invece, non rispondono alla realtà dei fatti.
È bene infatti evidenziare che la funzione del bagaglio apripista da anni tristemente noto a tutti gli operatori del settore, è quella di dimostrare che entro 26 minuti il bagaglio è stato posto nella disponibilità del passeggero.
Applicando tale procedura a casistiche concrete, è possibile confermare che la condotta omissiva degli operatori dei servizi aeroportuali determina conseguenze negative prevalentemente verso l’utente finale: il passeggero.
Ad esempio un passeggero che a causa della ritardata consegna del proprio bagaglio sia stato costretto a perdere la coincidenza, allorquando decidesse di richiedere il risarcimento conseguente alla ritardata riconsegna, perderebbe la causa in quanto il vettore aereo, grazie alla strategia del bagaglio apripista, potrebbe dimostrare, documentalmente, che il bagaglio è stato messo nella disponibilità dei passeggeri nella tempistica prevista dall’ENAC.
La verità che le scelte operative dei vettori, e dei servizi di Handling sono strutturate per tutelare solo il vettore aereo, senza alcun interesse dei diritti degli utenti del servizio di trasporto aereo.
Se avete avuto delle disavventure, comunicatecele sul sito www.salvaviaggio.com