In caso di cancellazione del volo o ritardo aereo, non bisogna rottamare o rinunciare ai propri diritti.
La tutela del viaggiatore è un argomento scottante, a causa di alcune irrazionali norme introdotte a favore delle compagnie aeree che hanno fortemente limitato il diritto di chi viaggia ad avere una tutela in caso di cancellazione del volo o ritardo aereo.
Sino al 2020, il passeggero veniva tutelato dalle istituzioni e dalle compagnie aeree, che consideravano una esigenza primaria quella di tutelare ed assistere chi viaggiava.
Il turismo ed il turista in genera erano tutelati nell’ottica di una implementazione dei servizi e di una protezione verso il consumatore.
A seguito della pandemia, sono tuttavia prevalsi nel sistema socio politico gli interessi economici ed il settore turistico e del trasporo aereo, ne hanno subito le conseguenze.
Il Governo e le istituzioni si sono piegate alle pressioni commerciali e speculative dei grossi gruppi imprenditoriali azzerando i diritti risarcitori di chi viaggia.
Il Ministero del Turismo ha permesso l’entrata in vigore di una noma che impone al passeggero una procedura fitta di preclusioni e di impedimenti, in aperto contrasto con le finalità della normativa comunitaria posta a tutela del turista.
LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI COSTITUZIONALI DI CHI VIAGGIA
Il Governo, con la Delibera n. 236/2022 dal 28 febbraio 2022, invece di sensibilizzare le compagnie aeree ad una maggiore assistenza verso i passeggeri, ha introdotto l’obbligo procedurale di:
- inviare una diffida alla compagnia aerea, attendere 30 giorni
- instaurare una complicata procedura innanzi all’ART (autorirità di regolamentazione del trasporto)
- ed infine dopo un ulteriore mese, instaurare in Tribunale un complesso Ricorso giudiziario con termini e vincoli di notificazione.
Tale procedura è in aperto contrasto con le normative comunitarie ed internazionali richiamate da parte dell’art. 941 del codice della navigazione, dal codice del consumo e dalla Costituzione italiana.
La finalità di questa insensata normativa è quella di indurre il passeggero a rinunciare ai propri diritto e sottostare a proposte irrisorie delle compagnie aeree, intimidito dall’affrontare una procedura lunga costosa e piena di rischi.
Una persona comune, d’altro canto, non sarebbe in grado di inviare una diffida ad una società con sede all’estero, valutare i principi legati ad una normativa internazionale estremamente complessa, per poi azionare una procedura di conciliazione, senza un supporto legale.
Nè un passeggero avrebbe le competenze per contestare le argometazioni difensive degli uffici legali delle compagnie aeree.
NON DESISTERE AFFIDATI A SALVAVIAGGIO
I legali del dipartimento Salvaviaggio della studio legale Collavini da oltre 20 anni tutelano i diritti di chi viaggia, con la sola finalità di limitare la posizione di dominanza delle compagnie aeree.
NON BISOGNA PERTANTO AFFIDARSI A CHI NON TUTELA AL 100% I DIRITTI DEI PASSEGGERI
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