È un dato indiscutibile che ogni passeggero sia stato vittima, almeno una volta, di un inadempimento contrattuale da parte del vettore aereo prescelto e che, richiesto un rimborso, tale compagnia aerea si sia battuta con ogni mezzo per non risarcire il proprio assistito.
D’altro canto, per capire che nel settore del trasporto aereo qualcosa non vada, è sufficiente riflettere sull’elevatissimo numero di contenziosi che da anni invadono i Giudici di Pace ed i Tribunali Italiani.
L’eccessivo numero di procedimenti giudiziari è infatti sintomo della volontà delle compagnie aeree di non adempiere ai propri obblighi di assistenza previsti da parte della normativa comunitaria.
In tale preoccupante scenario le compagnie aeree preferiscono affidarsi alle difese più “strampalate” e dilatorie, piuttosto che valutare congrue offerte transattive, senza considerare l’impatto psicologico sui propri passeggeri.
Tale atteggiamento trova conferma proprio negli atti difensivi delle più note compagnie aeree del panorama internazionale, quali Alitalia, KLM, Delta, Air France, tra l’altro tutte raggruppate in una unica linea difensiva da parte di un medesimo studio legale.
In tutti gli uffici dei Giudici di Pace, e dei Tribunali Italiani, pertanto, fioccano numerosissime le eccezioni di incompetenza funzionale, di incompetenza per territorio, di presunte nullità degli atti da parte delle compagnie aeree, che, tuttavia, affidandosi a tali escamotage processuali dalla valenza assolutamente temeraria e dilatoria, nascondono una unica realtà: “le compagnie palesemente responsabili per la propria condotta contrattuale tentano in tutti i modi di non adempiere ai propri obblighi di assistenza e di risarcimento” portando all’estremo la propria condotta processuale.
Ed allora cosa fare?
Seppur la Corte di giustizia europea è intervenuta dando nelle più recenti sentenze delle inequivocabili linee guida, le compagnie aeree non tengono conto di tali pronunce e si affidano ancora a richiami giurisprudenziali desueti e privi di attinenza al caso concreto, atteso che molti degli stessi richiamano fattispecie accadute prima del 2005 e quindi non disciplinati dalla normativa in vigore.
L´ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) d’altro canto, non si cura di questo e, allorquando è stato interpellato, ha risposto che non offre una assistenza legale e demandando ogni accertamento a gli organi giudiziari.
Seppur non nascondendo alcune legittime perplessità su tale “disinteresse” , l’attuale situazione non può che stimolare l’idea veicolata da Salvaviaggio.com, che da piccola realtà sta crescendo oramai su tutto il territorio nazionale con il solo intento di regolamentare ed assistere tutti i passeggeri ed i turisti attraverso una rete di consulenza estremamente specializzata nel settore turistico e dei trasporti.
Chissà se le compagnie aeree capiranno che avere come interlocutori professionisti preparati è solo un vantaggio per non acuire la diffidenza verso vettori aerei oramai considerati forieri solo di problematiche ed inadempimenti?
Avv. Fabio Collavini