Tutti conosciamo la triste dipartita della Alitalia.
Non tutti sanno, però, che è stato permesso a tale compagnia aerea di operare per anni in amministrazione straordinaria, senza alcuna garanzia e tutela per i passeggeri.
L’amministrazione straordinaria è una procedura concorsuale che permette ad una grande società in grave crisi economica di svolgere la propria attività commerciale al fine di risanare il proprio assetto finanziario.
Tuttavia, nel trasporto aereo tale procedura non ha mai portato alcun risultato, con l’effetto collaterale di permettere alle compagnie di operare senza rispettare i diritti dei passegegri, consapevoli che ogni azione risarcitoria passata presente o futura sarebbe stata improcedibile.
Quali sono stati gli effetti dell’amministrazione straordinaria di Alitalia:
- Nessuna tutela per i passegegri che hanno subito ritardi aerei e cancellazione del volo
- Impossibilità di ottenere il risarcimento in caso di smarrimento del bagaglio
- Indebito trattenimento nelle casse della compagnia aerea del prezzo dei biglietti relativi a voli mai eseguiti
- Nessuna possibilità di richiedere il rimborso dei voucher Alitalia
Con l’avvento del Covid 19, ovviamente, Alitalia ha trattenuto indebitamente milioni di euro corrispondenti al prezzo versato da parte dei passeggeri, tutelata dalla scelta del governo di permettere alle compagnie aeree di emettere voucher non garantiti.
Il 15 ottobre 2021 Alitalia ha cessato le proprie attività di volo, cedendo il proprio ramo di azienda sano alla società ad ITA (Italia Trasporto Aereo S.p.A.).
Come faranno i passeggeri in possesso di voucher o di biglietti aerei a recuperare i propri soldi?
La risposta “in via teoricamente” viene data dal Ministero dello sviluppo economico (MISE).
È stato istituito, infatti, un fondo di Euro 100 milioni, per garantire il rimborso dei titolari di titoli di viaggio voucher, travelpass, o analoghi titoli emessi dall’amministrazione straordinaria non più utilizzabili.
Ci sono, tuttavia, delle contraddizioni nella manovra del governo
Qualcosa si muove ma in modo estremamente lento.
Il fondo del Mise sembrerebbe diretto a rimborsare solo i biglietti acquistati attraverso il sito web Alitalia oppure attraverso il call center Alitalia.
I passeggeri che hanno acquistato il biglietto in agenzia di viaggio, infatti, potrebbero essere esclusi dalle garanzie del Ministero.
In tali casi, il passeggero dovrà rivolgersi direttamente al proprio agente di viaggio ed affrontare anche la problematica legata all’insolvibilità delle agenzie turistiche.
Chi ha redatto la norma dimostra, ancira una volta, di non conoscere le problematiche legate all’acquisto della biglietteria aerea tyramite le OTA (on line travel Agency).
Inoltre, sembrerebbe che Alitalia non abbia personale per gestire le richieste di rimborso che pervengono attraverso il MISE, con conseguente ingolfamento della procedura.
Anche la procedura innanzi il Tribunale di Civitavecchia appare lenta e ferraginosa, atteso che tutta la gestione di oltre 26mila creditori è stata assegnata ad un solo giudice.
Insomma, si intravedono non poche difficoltà per i passegegri in possesso di voucher e biglietti aerei non utilizzati.
Salvaviaggio sta presentando centinaia di richieste al Mise in favore dei propri assistiti.
Riteniamo che convinta una domanda massiva e cumulativa abbia maggiore incidenza su di un fondo a tale scopo istituito.
Siamo tuttavia in Italia e non è peccato pensare che chi gestisce tale fondo farà di tutto per ostacolare i diritti dei passegegri.
Nei prossimi mesi vedremo come si comporterà il MISE e se sarà necessaria un’azione legale per tutelare i diritti dei passeggeri.
Come richiedere rimborso biglietto o voucher ALITALIA
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