Nonostante le compagnie aeree si costituiscano in udienza negando l’evidenza, nel caso di cancellazione del volo senza alcun giustificato motivo, solitamente, i giudici Italiani trovano oggi unanime orientamento: il passeggero deve essere risarcito.
In tal senso, tra le molte, si ricorda una sentenza del Giudice di Pace di Catania che ha tracciato il solco di tutto l’attuale orientamento giurisprudenziale; in cui tre medici, giunti all’aeroporto di Chicago, avevano visto cancellare il loro volo senza alcuna spiegazione; questa era stata fornita solo sette ore dopo, adducendo difficoltà burocratiche legate al controllo del volo.
In seguito alla cancellazione erano stati costretti ad un andirivieni, anche notturno, tra l’aeroporto e gli alberghi della zona e solo dopo 36 ore erano riusciti a partire. Tutto ciò aveva provocato stress e sofferenze fisiche e psichiche ai tre passeggeri che, tornati nella loro città avevano chiesto ed ottenuto il risarcimento dei danni morali esistenziali. In particolare, nonostante le ferme giustificazioni della compagnia aerea, il giudice ha condannato il vettore a pagare a ciascun passeggero la somma di 1.000 euro, oltre il rimborso delle spese legali sostenute.
Al di la dunque del consueto concetto di danno materiale, che può consistere ad esempio nella perdita del bagaglio o nel mancato guadagno del professionista costretto a disdire impegni di lavoro, è possibile oggi sostenere con assoluta certezza il riconoscimento del danno basato sulla afflizione e sulla sofferenza provocata al passeggero dal disservizio del vettore. La Corte di Giustizia Europea da tempo aveva già delineato il principio di danno supplementare da ritardo aereo.
Come spesso accade, nella fattispecie in esame vi era infatti alcun elemento che potesse far pensare a “cause di forza maggiore” che determinarono la cancellazione del volo. Tale pronuncia è particolarmente interessante se si pensa alla frequenza sempre maggiore con cui vengono cancellati i voli e il conseguente, incolpevole stress dei passeggeri costretti, a volte a bivaccare tra le scomode poltroncine delle sale di attesa e improbabili alberghi.
In questo caso tre professionisti sono riusciti a difendere i loro diritti contro disservizi che a volte si trasformano in veri e propri soprusi; ma qui, come in tanti altri casi, non tutti sono disposti a sostenere il rischio dei costi di un giudizio per veder riconosciuti i propri diritti o per tutelare efficacemente i propri interessi.
Salvaviaggio.com, a differenza di iniziative che celano facili rimborsi con il solo fine di accaparrarsi clientela, offre consulenza e assistenza estremamente professionale, facendosi carico dei costi di un giudizio, con l’unico intento di aiutare il passeggero/turista a tutelarsi adeguatamente contro i disservizi e gli abusi. Il progetto della Salvaviaggio.com è infatti quello di diventare sempre di più un organo di tutela ed un punto di riferimento per tutti i passeggeri ed i turisti sempre più sottomessi agli abusi commerciali della compagnie e dei tour operator internazionali.
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